Magazzini Sociali diventa un case of study sulla rivista Agriculture, rivista scientifica internazionale.
L’articolo analizza i risultati del nostro progetto, nato a Potenza nel 2014, e ne spiega le ragioni e le modalita di replicabilità come esempio di innovazione sociale in altri contesti
A studiarci, il Professor Giaime Berti della Scuola Superiore Sant’Anna-Istituto Management, la Professoressa Claudia Giordano del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Agrarie e Alimentari dell’ Università di Bologna e la Professoressa Maria Valeria Mininni del Dipartimento di Culture Europee e Mediterranee dell’Università della Basilicata.
In breve, cosa dice lo studio
“La povertà e/o l’insicurezza alimentare sono diventate un problema sostanziale nel mondo capitalista avanzato, con porzioni crescenti di persone che lottano per mangiare cibo sano ogni giorno. Allo stesso tempo, solo nell’Unione Europea (UE), circa 88 milioni di tonnellate di rifiuti alimentari sono generati ogni anno. Noi chiamiamo questo paradosso il “paradosso alimentare”. La domanda è: come affrontare il paradosso alimentare? I banchi alimentari sono solitamente presentati come una soluzione vincente per affrontare il paradosso alimentare, nonostante siano piuttosto controversi. Infatti, i banchi alimentari sono molto contestati perché, secondo i critici, non mirano ad affrontare le cause strutturali, ma piuttosto intervengono solo sugli effetti del paradosso alimentare. Questo articolo sviluppa il quadro concettuale PAHS, l’acronimo di prefigurazione, autonomia, ibridazione e scalabilità, che fornisce le quattro categorie attraverso cui esplorare il potenziale trasformativo delle iniziative di ridistribuzione delle eccedenze alimentari. Il PAHS viene adottato per indagare il caso studio dei Magazzini Sociali, un progetto di banco alimentare sviluppato da IoPotentino, un’organizzazione no profit che opera a Potenza. I risultati mostrano un buon potenziale trasformativo dell’organizzazione e forniscono un esempio di innovazione sociale che può essere replicato in altri contesti.”